di Tonino Zedda
In modo estremamente schematico possiamo dire che le chiese orientali si distinguono per l’appartenenza a sette diverse famiglie liturgiche: il rito armeno, il bizantino, il copto, l’etiopico e tre riti siriaci: l’assiro-caldeo, il siro-antiocheno e il siro-maronita. Tutti nati e sviluppati attraverso le usanze liturgiche delle zone culturali dell’Impero romano d’Oriente, del Caucaso, della Mesopotamia e dell’Etiopia. Un tempo erano designati come alessandrino, antiocheno, o bizantino secondo il luogo della loro presunta provenienza. Ecco una breve presentazione: 1. Il rito bizantino: secondo gli storici si sarebbe sviluppato a Costantinopoli. Si tratta, in realtà, di un rito ibrido: per la sontuosa solennità del suo cerimoniale molto dipende dalla corte imperiale, i ricchi contenuti simbolici, iconografici ed eucologici invece derivano dagli austeri e importanti monasteri ortodossi presenti nella capitale. Il rito bizantino è l’unico rito pluriculturale dell’Oriente cristiano. Si è esteso al mondo greco e a parti dell’Italia meridionale, come pure ai Georgiani, ai Romeni, agli Ungheresi, ai popoli dei Balcani, alla Russia e a diversi popoli slavi. 2. Il rito armeno: la culla storica dell’Armenia cristiana è sulle coste del lago Van, tra la Cappadocia e la Siria. Dal III al v secolo la formazione del patrimonio liturgico armeno raccolse l’eredità siriaca della Mesopotamia e quella greca della Cappadocia.
Benché questo cristianesimo armeno esistesse già prima dell’evangelizzazione attribuita a san Gregorio l’Illuminatore (ca. 231-325), tuttavia, dopo che Gregorio venne consacrato vescovo da Leonzio di Cesarea in Cappadocia intorno al 302, era predominante l’influsso greco cappadoce sulla formazione del rito armeno, soprattutto sulla liturgia eucaristica e sull’Ufficio divino, in seguito ci fu anche l’influsso di Gerusalemme. Il rito armeno si celebra in lingua grabar, l’antico armeno, è famoso per lo splendore dei paramenti e la bellezza del canto liturgico. 3. Il rito assiro-caldeo. La relazione tra le famiglie liturgiche siriache è complessa. Tre sono le comunità ecclesiali che hanno avuto maggior influsso sul formarsi di questo rito: Antiochia, Gerusalemme ed Edessa. Di questi, solo Edessa era centro di lingua e cultura siriaca; le altre due erano città greche, benché avessero una minoranza di lingua siriaca. Il rito assiro-caldeo oggi è usato oggi dai membri della Chiesa d’Oriente che si dicono Assiri, dai Caldei e dai cattolici malabaresi, il rito corrisponde agli antichi usi della Chiesa mesopotamica che aveva il suo centro ecclesiastico a Seleucia-Ctesifonte sul fiume Tigri, nell’attuale Iraq. Si sa molto poco sul suo sviluppo storico, sebbene esso contenga ancora composizioni attribuite a padri siriaci antichi, come Efrem. La disposizione liturgica della chiesa, con il bema al centro della navata per la liturgia della Parola, l’antichissima anafora degli apostoli Addai e Mari, e i riti liturgici come il canto Laku Mara (A Te, Signore) e la sua colletta, conservano fino a oggi carattere di rara antichità. Molto interessante e antica la liturgia delle Ore.