di Tonino Zedda
In ogni caso anche questo tipo di ministero deve avere un certoriconoscimento che conferisce autorità (= ufficialità e servizio) alla persona o al gruppo chiamato ad assolvere a un determinato ministero. Provo a esemplificare, anche se l’elenco potrebbe essere di gran lunga più vasto. Elenco alcunidi questi servizi: 1. Il servizio di guida dell’assemblea (chiamato anche commentatore): aiuta i fedeli a entrare pienamente nella celebrazione con opportune monizioni o brevi didascalie; suggerisce con delicatezza e tatto le sottolineature che focalizzano i vari momenti rituali (questo ministero non assume grande importanza durante la celebrazione feriale della Messa… potrebbe invece essere molto utile in caso di celebrazioni particolari come un ordinazione diaconale, la benedizione il mandato a un missionario, la Messa Crismale o la Veglia pasquale). Tali interventi vanno sempre preparati in modo accurato e condivisi con gli altri animatori specie con il presidente. 2. Il servizio del salmista: si tratta di un ministero che è presente già in molte comunità. Il salmista può recitare il salmo secondo il suo ritmo poetico, come fanno i migliori dicitori di poesie oppure su un tono di cantillazione di alcune note. E’ di grandissima utilità per ridare dignità e incisività non solo al salmo, ma a tutta la liturgia della Parola, che diventa così non tanto un momento dottrinale, ma un momento celebrativo di alta intensità spirituale; il salmista dovrebbe curare moltissimo la sua formazione biblica e liturgica. 3. Il servizio della carità: che si realizza nella raccolta delle offerte in denaro fatta durante i riti della presentazione dei doni. Se l’assemblea è piccola potrebbe bastare un solo fedele, ma se l’assemblea è numerosa dovrebbero esserci diversi servi della carità. A livello poi di denominazione confesso che preferisco che si chiamino servi o ministri della carità piuttosto che persone che fanno la questua. Queste stesse persone potrebbero animare tutta l’azione caritatevole della parrocchia. 4. Un altro importantissimo servizio di fatto potrebbe essere quello dell’accoglienza: sa accogliere i fedeli alla porta di chiesa anche con un semplice sorriso e con una stretta di mano, accompagna il fedele al posto oppure gli fa trovare il libro dei canti, il foglio della messa etc., un semplice gesto d’attenzione umana che realizza il comando biblico dell’ospitalità. 5. Il servizio del Coro e degli strumentisti: musica e canto non sono accessori estetici alla celebrazione, ma integranti e insostituibili. La preghiera, il canto e la musica devono fondersi in una lode comunitaria di Dio, all’insegna di un unico atto liturgico fondamentale. 6. Il servizio del gruppo liturgico: un vero ministero a servizio della comunità, per aiutarla a celebrare sempre meglio. Sensibilità alla liturgia e disponibilità a prestarsi per il servizio liturgico sono l’orizzonte tematico di questo delicato e importantissimo servizio di fatto. Chi si prende cura di quest’ambito della vita della chiesa ha bisogno di formarsi in senso profondo. 6. Il servizio del ministrante, al quale ho già dedicato diverse puntate. 7. Il servizio del sacrista chiamato ad assumere una responsabilità notevole in ordine al decoro, all’ordine, alla pulizia, alla bellezza della chiesa, con un occhio particolare per gli addobbi floreali. 8. Il servizio del cerimoniere, soprattutto in occasioni particolari solennità o di grandi assemblee, chiamato a favorire il buon andamento delle celebrazioni, con attenzione discreta, attenta ed efficace ai gesti, movimenti e spostamenti previsti dai vari riti, una sorta di regista della celebrazione in stretto contatto col presidente della stessa.