di Tonino Zedda
Dai Praenotanda al Rito del Battesimo dei bambini (n. 3)
L'educazione cristiana è un diritto dei bambini; essa tende a guidarli gradualmente a conoscere il disegno di Dio in Cristo: così potranno ratificare personalmente la fede nella quale sono stati battezzati.
Una volta avviata la grande Riforma Liturgica, gradualmente furono riformati tutti i Riti. Il primo libro liturgico a essere promulgato fu il Messale Romano, pubblicato da Paolo VI, con la costituzione apostolica Missale Romanum del 3 aprile 1969 ed entrò in vigore il 30 novembre successivo (I domenica di Avvento), all'inizio nel nuovo Anno liturgico. In seguito si pose mano a tutti riti dei sacramenti. Il Concilio pensò giustamente di riformare il Rito del Battesimo, che fino ad allora era unico e riguardava sia gli adulti sia i bambini: venne codificato un nuovo Rito chiamato Iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA). Pur prevedendo il nuovo percorso rituale con formule e preghiere, il Rito del Battesimo dei Bambini fu sostanzialmente una riduzione-adattamento di quello degli adulti. Il rito del Battesimo dei bambini fondamentalmente si articola in tre parti: il Rito di accoglienza; la Liturgia della Parola e la celebrazione del Sacramento. Il rito dell’accoglienza, che dovrebbe sempre essere compiuto alla porta della chiesa, ha un duplice scopo: la presentazione da parte dei genitori del bambino con tutte le motivazioni di fede che questo gesto comporta e l’accoglienza della comunità cristiana. Il ministro chiede ai genitori il nome del bambino, quasi come una presentazione ufficiale, e il perché della loro presenza in Chiesa. La risposta può essere espressa liberamente: il battesimo, la fede, la grazia di Cristo, l’aggregazione alla chiesa. Questo rito indica che quello che si sta compiendo non è una cerimonia, ma la celebrazione di un sacramento. Un sacramento della fede, e di impegno che i genitori, padrini e tutta la comunità si assumono nei confronti dei bambini perché crescano nella fede e nell’osservanza dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo come Cristo ci ha insegnato. Segno di questa accoglienza è il segno di croce che il ministro insieme ai genitori e ai padrini e madrine tracciano sulla fronte dei bambini (sarebbe bene che anche alcuni membri della comunità compissero questo gesto). Segue la Liturgia della Parola: almeno due letture bibliche (una delle quali dovrebbe essere un brano di vangelo), quindi si tiene l’omelia, la Preghiera dei fedeli e le invocazioni dei santi, infine la preghiera di esorcismo e l’unzione con l’olio dei catecumeni (che andrebbe fatta sul petto e non sul collo). Come in ogni rito sacramentale, la Parola di Dio ha un ruolo fondamentale. Dall’ascolto e dall’accoglienza della Parola di Dio scaturisce la fede della comunità e in particolare dei genitori dei bambini, che si fanno così garanti per il battesimo del proprio figlio. Tutti si siedono e si pongono in ascolto della Parola di Dio. Chi presiede tiene l’omelia, nella quale illustra e attualizza la Parola ascoltata e spiega il significato del sacramento. L’importanza attribuita alla liturgia della Parola contribuisce a rendere ben visibile in questa celebrazione il profondo legame che unisce la duplice missione affidata dal Signore Gesù alla sua Chiesa: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19-20).
Alla Parola di Dio che interpella segue come risposta la preghiera della comunità cristiana (la preghiera universale), dove si prega per i bambini, per i loro genitori e per tutta la comunità. A questa preghiera si aggiungono invocazioni a Maria e a tutti i santi, si presenta così la Chiesa come comunità di santi, dove si incontrano cielo e terra, perché il nostro cammino sia confortato da quanti ci hanno preceduti sulla via del vangelo e che ora partecipano alla pienezza di vita accanto a Dio. Questa parte si conclude con la preghiera di esorcismo e l’amministrazione dell’olio dei catecumeni sul petto dei bambini. Liturgia del Sacramento: le invocazioni sull’acqua, la Professione di fede, e il rito del Battesimo (per infusione o per immersione). Seguono i riti esplicativi: l’Unzione con il Crisma sul capo, la consegna della veste bianca e del cero acceso e il rito dell’Effetà.