Lunedì, 13 Maggio 2024

ABC… della Liturgia. Spunti di riflessione e qualche consiglio per le nostre assemblee. D come Diaconato: ambiti, competenze ministeriali e profezia...

di Tonino Zedda

Secondo lo studioso mons. Ryszard Selejdak: Nella Didascalia la figura del vescovo occupa un posto centrale. Egli ha i tratti di un patriarca biblico onnipotente. È capo di una piccola comunità, che egli dirige soprattutto con l’aiuto di diaconi e diaconesse. Secondo una tipologia prestata da Ignazio di Antiochia, il vescovo occupa il posto di Dio Padre, il diacono quello di Cristo, la diaconessa quella dello Spirito Santo, mentre i presbiteri rappresentano gli Apostoli e le vedove l’altare.

Non finiremo mai di ringraziare i padri conciliari per aver fortemente voluto la rinascita (il termine usato è restaurazione) del diaconato permanente nella Chiesa latina (cfr. LG 29). La primissima recezione di questa volontà si ebbe con papa Paolo VI (Sacrum diaconatus ordinem del 18 giugno 1967) cui seguirono da parte del Magistero diverse altre indicazioni. Le disposizioni più recenti, che sintetizzano il cammino percorso in questi annisull’argomento, sono contenute nelle Norme Fondamentali…e nel Direttorio per il ministero e la vita dei diaconi permanenti emanati insieme il 22 febbraio 1998 dalla Congregazione per l’educazione cattolica e dalla Congregazione per il clero; una chiarificazione ulteriore è stata fatta da Benedetto XVI con il motu proprio: Omnium in mentem del 15 dicembre 2009, che precisa e specifica alcune noteproprie del sacramento dell’Ordine ricevuto dai diaconi. Dal punto di vista teologico si può affermare che: Il ministero del diacono si caratterizza per l'esercizio dei tre munera secondo la prospettiva specifica della diaconia. In riferimento al munus docendi, il diacono è chiamato a proclamare la Scrittura e istruire ed esortare il popolo. Ciò è espresso dalla consegna del libro dei Vangeli, prevista nel rito dell'ordinazione. Il munus sanctificandi del diacono si esplica nella preghiera, nell'amministrazione solennedel Santo Battesimo, nella conservazione e distribuzione dell'Eucaristia, nell'assistenza e benedizione delmatrimonio, nella presidenza del rito del funerale e della sepoltura e nell'amministrazione deisacramentali. Ciò evidenzia come il ministero diaconale abbia il suo punto di partenza e di arrivonell'Eucaristia, e non possa esaurirsi in un semplice servizio sociale. Infine, il munus regendi si esercita nella dedizione alle opere di carità e di assistenza e nell'animazione di comunità o settori della vita ecclesiale, specie per quanto riguarda la carità. Come abbiamo detto è questo il ministero più tipico del diacono. Giacché il ministero del diaconato permanente è conferito a persone concrete e da esse saràesercitato, ne segue che è necessario prima di ogni cosa un serio discernimento vocazionale. La comunità cristiana è il luogo ordinario dove lo Spirito suscita i suoi carismi e il luogo doveessi si sviluppano fino all’esercizio dei ministeri a essi collegati. Il pastore diocesano, nella cui personasi configura la Chiesa locale e che possiede il ministero del discernimento dei carismi, chiama isingoli battezzati a svolgere determinati servizi-ministeri per l’edificazione di tutta la comunità. Per realizzare il serio discernimento ecclesiale il vescovo si avvale di collaboratori: parroci, assistenti delle realtà ecclesiali, specifiche persone incaricate. Questi principi teologici devono essere applicati sempre specialmente nei confronti dei candidati al Diaconato. Quanto detto implica logicamente che nella quotidiana vita ecclesiale l’annuncio e la catechesi devono contenere non solo una esplicita menzione alla ministerialità della e nella Chiesa e una formazione reale a essa, ma anche una specifica presentazione della vocazione diaconale. Il Diaconato permanente, come ogni ministero, non è quindi a beneficio della singolapersona, che si sente investita di un determinato carisma, ma è a servizio di tutta la comunità, di cui e per cui costituisce un segno molto significativo. Negli ultimi tempi si sta diffondendo l’esigenza di una più profonda riflessione sul tema del diaconato femminile: favoriamo un tempo di preghiera allo Spirito perché ci suggerisca slanci profetici e intuizioni missionarie sempre maggiori.

 Foto credits: Santino Virdis

 

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