Lunedì, 24 Marzo 2025

I mesi estivi sono comunemente considerati il periodo più atteso dell'anno perché, insieme al calore di sedici ore di luce, arrivano anche le ferie...

di Antonio Mascia

In questa stagione, ogni occasione diventa valida per svagarsi fino a tarda notte, specie per i giovani che, con la chiusura delle scuole, hanno molto tempo libero.

Tuttavia, alla domanda di svago non sempre corrisponde un’offerta adeguata. È così che i sabato sera diventano il teatro del fenomeno del binge drinking ovvero la cosiddetta abbuffata alcolica, che consiste nell’assunzione di un minimo di sei bicchieri di sostanze alcoliche (in particolare aperitivi, amari e superalcolici) nell’arco di un paio d’ore, generalmente in compagnia di amici e conoscenti.

I dati ISTAT più recenti, risalenti al 2017, parlano chiaro: questa pratica sta diventando sempre più comune: i giovani sardi che abusano di alcolici saltuariamente si attestano intorno al 18%, numero ben superiore a quelli che ne fanno uso costante ma contenuto, circa l’8%. Il primo consumo di sostanze alcoliche avviene invece intorno agli 11-12 anni.

L’indagine, tuttavia, prende in considerazione la media regionale, senza considerare che in alcuni territori dell’entroterra la situazione è probabilmente ben più grave. Infatti, laddove manca la possibilità di svagarsi in altro modo, il numero dei cosiddetti binge drinkers subisce una inquietante crescita.

Come riferito dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la guerra a questa situazione è spesso presa sottogamba, anche per via dell’accettazione sociale di cui godono gli alcolici; eppure, in Italia, il 5% del Pil è speso a causa dell'alcool. La provincia di Oristano, in questo panorama, è in media con le altre province italiane, ma il problema non è legato all'alcolismo: è appunto il binge drinking a rappresentare una vera e propria emergenza sociale.

Tuttavia, il binge drinking non è un nemico ineluttabile: esistono infatti numerose soluzioni al problema. Una buona iniziativa, ad esempio, è quella presa dai comuni di Cagliari e Nuoro, che hanno imposto limiti al commercio di alcool da asporto nelle ore notturne. Ma la prevenzione si fa anche trovando un'alternativa all'abbuffata alcolica, più sicura per i giovani e meno dispendiosa per lo stato italiano. Ad esempio, con l’allestimento a livello locale di centri che offrano opportunità di svago e, magari, anche arricchimento culturale.

Photo credits: Wil Stewart

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