Sabato, 18 Maggio 2024

Durante le vacanze natalizie mi è capitato di incontrare Enrico Correggia, un trentenne oristanese laureato in Direzione di Coro e Composizione Corale al Conservatorio di Trento, che canta nel Coro Giovanile Italiano...

a cura di Alessia Andreon

Dopo aver studiato composizione e tromba in Sardegna, Enrico si è trasferito in Trentino per completare i suoi studi. Due anni fa ci siamo visti per caso in Vaticano in occasione della solennità di San Pietro e Paolo e la cosa ci ha fatto sorridere: due oristanesi che si incontrano ad una celebrazione così importante! Enrico era stato invitato a far parte del coro della Cappella Sistina e da allora avevo in mente di intervistarlo, quindi ho colto l’occasione per fargli qualche domanda e farvi conoscere un ragazzo davvero interessante e di profonda cultura, non solo musicale.

La tua passione musicale è partita dalla tromba, come hai preso la strada della musica corale?

Enrico Correggia2È stato divertente…. Mi hanno praticamente obbligato! Nel 2009 era stato organizzato a Cagliari un corso da Giampaolo Zucca, direttore del Coro Il Convivio di Cagliari, con la cantante Ghislaine Morgan; non volevo assolutamente partecipare, ma alla fine del corso ho lasciato tutto quello che stavo facendo per iscrivermi in composizione.

Mi pare che nel tuo percorso abbia sempre cercato di portare avanti le tue due passioni, quella per la musica e quella per la storia.

Sai, mi ha sempre corroso un tarlo: trovo assurdo che in Italia si giudichi ignorante chi non conosce Giotto, Leonardo e Michelangelo, ma è perfettamente legittimo non conoscere i loro paralleli musicali Machaut, Josquin, Dufay o Palestrina. Come possiamo pensare che le persone si interessino alla musica rinascimentale se, anche tra gli addetti ai lavori, non siamo capaci di riconoscerne la loro statura in pari grado? Il parallelo è lampante, ma il fatto che la musica sia soggetta a una rilettura per ogni sua esecuzione, per cui non esiste uno standard fisso, dovrebbe spingerci a studiare molto più a fondo per dare una veste sonora che sia credibile e fedele. L’intangibilità dell’opera musicale porta a non poterla vedere e giudicare con gli stessi parametri e quindi certe finezze diventano quasi appannaggio esclusivo dei musicologi. Anche nella musica contemporanea assistiamo alla presenza di filoni così disparati perché, come diceva Franco Oppo, compositore dell’avanguardia sarda, “La musica del futuro non deve avere né armonia né melodia né ritmo ma dev’essere fatta solo di effetti”, anche se io credo in una composizione fuori dal tempo e dalle mode.

Sei stato selezionato come compositore rappresentante della Regione Sardegna per il progetto FENIARCO "Officina Corale del Futuro" 2017 col brano Benedixisti Terram Tuam su testo di Giorgio La Pira. Cosa puoi raccontarci di questa esperienza?

L’Officina è un bel progetto in cui ogni regione era stata chiamata ad avviare un coro sul modello del Coro GiovanileEnrico Correggia3 Nazionale, di cui faccio parte. Per quanto riguarda la Sardegna, la FE.R.SA.CO (Federazione Regionale Sarda Associazioni Corali) era già un passo avanti, dato che nel periodo di Expo era stato avviato un progetto simile dall’allora presidente Antonio Azzena, che credeva molto nella valorizzazione dei giovani. Inoltre, in collaborazione con la Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, era stata affidata una serie di testi a un gruppo di compositori, rappresentanti delle varie regioni, per scrivere un pezzo inedito che venisse eseguito in prima esecuzione a Firenze all’interno di questa manifestazione, ma anche nel festival di primavera di Montecatini. È stato molto bello vedere la diversità di stili che si è creata; alcuni dei partecipanti erano professionisti già affermati come Corrado Margutti (Piemonte) e Patrick Quaggiato (Friuli) e altri emergenti come Nicola Forlin (Valle D’Aosta). La caratteristica è che il compositore debba avere meno di 40 anni. All’estero ci sono molti direttori giovanissimi, di 18 anni o poco più; noi in Italia arriviamo ad avere i direttori più giovani a 30/40 anni, ma ricchi di un notevole bagaglio di esperienze.

Grazie Enrico per la tua disponibilità, speriamo di vederci presto per un concerto nella tua città!

 

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