Venerdì, 08 Dicembre 2023

XIV Domenica del Tempo Ordinario: il commento al Vangelo

Il Vangelo (Mt 11,25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

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Alcol e guida: attenzione, mi raccomando!

 

In passato avevamo parlato dell'alcol come di una sostanza che causa dipendenza. Oggi illustriamo come esso agisce sull'organismo, sul pericolo e sugli effetti che, la sua assunzione, possono avere per la guida.

di Alessandro Cabiddu, medico

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Streaming e broadcast: quali differenze?

 

La tecnologia, si sa, ha mutato il mondo dell’intrattenimento. Tra i vari modelli che offrono modi diversi di accedere e fruire dei contenuti, si parla tanto di trasmissioni streaming e di broadcast: ma di che cosa si tratta e quali sono le differenze?

di Giacomo Orsolino


Innanzitutto, lo streaming si riferisce alla trasmissione in tempo reale di contenuti multimediali su Internet. Gli utenti possono accedere ai contenuti attraverso dispositivi connessi a Internet, come computer, smartphone, tablet o smart TV.Il contenuto viene trasmesso attraverso una rete Internet e visualizzato o ascoltato in tempo reale, senza la necessità di scaricare l'intero file multimediale. Inoltre, l'utente può iniziare a interagire con il contenuto mentre viene ancora trasmesso. Le piattaforme più conosciute che utilizzano il modello streaming sono, per esempio, Netflix, YouTube, Spotify e Twitch.

Con il termine broadcast, invece, ci si riferisce alla trasmissione di contenuti attraverso reti di diffusione tradizionali, come le onde radio e la televisione via cavo o satellitare. In questo caso, i contenuti sono trasmessi simultaneamente a un vasto pubblico e l'utente deve sintonizzarsi su un canale specifico a un orario preciso per accedere al contenuto desiderato. L'utente non può controllare il flusso del contenuto o decidere quando iniziare a fruirne, tantomeno mettere in pausa la riproduzione. Esempi comuni di broadcast includono appunto le classiche trasmissioni televisive e radiofoniche.

Per quanto riguarda lo streaming, uno dei vantaggi principali è la flessibilità. Gli utenti possono scegliere quando e dove fruire dei contenuti, mettendo in pausa, riavvolgendo o avanzando rapidamente attraverso il materiale selezionato. Inoltre, la disponibilità di una vasta gamma di contenuti è un altro punto di forza dello streaming. Infatti è possibile accedere a un'enorme varietà di film, serie TV, musica e altro ancora, grazie alle librerie digitali delle piattaforme dei servizi di streaming attualmente esistenti. Inoltre, l'accesso ai contenuti può essere personalizzato in base agli interessi dell'utente, grazie a raccomandazioni degli algoritmi che vengono educati dalle nostre abitudini di consumo. D'altra parte, il broadcast offre un'esperienza di fruizione più passiva.

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Gli utenti possono semplicemente sintonizzarsi su un canale e lasciare che il contenuto venga trasmesso senza dover prendere decisioni continue su cosa guardare o ascoltare. Inoltre, il broadcast ha la capacità di raggiungere un pubblico molto ampio simultaneamente. Le trasmissioni televisive e radiofoniche possono essere accessibili a milioni di persone contemporaneamente, offrendo una connessione collettiva attraverso eventi sportivi, spettacoli in diretta e notizie. Entrambi i modelli di distribuzione presentano sfide tecniche e infrastrutturali.

Per lo streaming, una connessione Internet stabile e ad alta velocità è essenziale per evitare buffering (rallentamento nel caricamento dei dati del contenuto) o interruzioni durante la riproduzione. Inoltre, gli operatori di piattaforme di streaming devono affrontare problemi di diritti d'autore e gestire la distribuzione dei ricavi tra i detentori dei contenuti e gli artisti. Nel caso del broadcast, la qualità del segnale è un fattore critico. Chi distribuisce i servizi di trasmissione deve assicurarsi che il segnale raggiunga gli utenti in modo chiaro e privo di interferenze. Inoltre, il broadcast tradizionale è limitato dalla capacità di trasmissione degli spazi sullo spettro radio e televisivo, il che significa che solo un numero limitato di canali può essere trasmesso simultaneamente.


 

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XIII Domenica del Tempo Ordinario: il commento al vangelo

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.

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Femminicidi: ce ne parla il dott. Angelucci

 

L'omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 28 maggio, ha destato grande inquietudine e sconcerto nell'opinione pubblica, sia per l'efferatezza con cui è stato commesso, ma anche perché insieme a lei ha perso la vita il bambino che portava in grembo.

di Franca Mulas


Alcuni giorni dopo l'assassinio di Giulia, il primo giugno, un'altra donna, Pierpaola Romano era stata uccisa dal proprio compagno. Quelli di Giulia e Pierpaola sono gli ultimi tragici fatti di sangue, di una lunga serie di delitti che vedono protagoniste donne uccise per mano di mariti, compagni, o fidanzati, a partire dal mese di gennaio di quest’anno, fino al mese di giugno.

Secondo i dati del Viminale, sarebbero 47 per l'esattezza, le donne uccise nei primi sei mesi del 2023 e ben 39 sarebbero femminicidi. Quasi otto donne al mese sono state private della loro vita. La questione, seria e complessa nel contempo, che non accenna a fermarsi, tanto da considerarla una vera e propria emergenza, ha visto il recente interessamento del Governo, che ha voluto varare un decreto legge per prevenire e arginare il fenomeno dei cosiddetti femminicidi, con misure più repressive. Il testo, poi, passerà alla Camera per la discussione e le eventuali modifiche.

Nel 1993 la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite, che si era pronunciata sull’eliminazione della violenza contro le donne, aveva definito con l’espressione violenza di genere, una serie di violenze rivolte al sesso femminile. Tali violenze includono: la violenza sessuale, psicologica, fisica, nonché lo stupro; gli atti persecutori come lo stalking, fino al femminicidio di genere. Sono tutte forme di violenza rivolte a persone, in questo caso donne, discriminate, quindi, in base al sesso di appartenenza.

Il termine femminicidio, usato negli ultimi anni per identificare l’uccisione di una donna da parte, soprattutto, del proprio uomo, si deve a Diana E. H. Russel, criminologa, sociologa e scrittrice di fama mondiale, che lo usava già a metà degli anni Settanta. La Russel, scomparsa nel 2020, una vita spesa a combattere violenze e crimini contro le donne, aveva scritto nel 1992 l’antologia dal titolo Femicide: The politics of woman killing, dove definiva il femminicidio come Una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna proprio perché donna.

Per capire meglio come mai vi siano uomini che arrivano a uccidere la donna che avrebbero, invece, dovuto amare, difendere e rispettare, abbiamo chiesto l'aiuto di Armando Angelucci, medico-neurologo-psicoterapeuta psicoanalitico, consulente familiare e formatore dell'equipe del Consultorio Familiare Diocesano di Oristano, a cui abbiamo posto alcune domande.

Chi sono questi uomini che uccidono la propria compagna?
Sono uomini che non sopportano la separazione e quindi la perdita dell'altra e/o sono uomini che non tollerano i limiti, i confini e non tollerano il non poter fare quello che è nei loro desideri e non. Sono uomini che ritengono di trattare l'altra come proprietà assoluta e così pensano di poterne fare ciò vogliono, quindi, anche l'eliminazione fisica, ovvero l'uccisione dell'altra, perché questa limita i propri desideri: sono uomini che si sentono onnipotenti.

Cosa non funziona nella loro sfera psico-emotiva?
Sono uomini con un funzionamento narcisistico patologico, ovvero con un disturbo narcisistico di personalità. Uomini che a volte hanno storie di assunzione di sostanze d'abuso (alcol-droghe). Quello che non funziona nella loro sfera psico-emotiva è che non concepiscono di non poter fare ciò che è nei loro desideri, passando sopra a tutto e tutti, pur di gratificare le proprie voglie, senza provare i sensi di colpa tipici delle persone normali che compiono cose cattive. Hanno difficoltà a contattare le emozioni.

Che rapporto hanno sviluppato con la figura femminile?
La capacità di mettere limiti ai propri desideri si acquisisce fin dalla nascita e il bambino pian piano impara a contenersi nelle proprie gratificazioni e impara che ci sono i limiti. In questo è primario il ruolo educativo-affettivo genitoriale specie della madre che è il primo contenitore-limitatore dei desideri del bambino. Se ciò non avviene, il bambino si comporterà come se tutto fosse possibile e come se tutti fossero a disposizione per soddisfare i suoi bisogni e desideri.

Sono uomini che non tollerano delusioni e frustrazioni?
È verissimo. Sono uomini che non tollerano le delusioni e le frustrazioni: sono uomini che si sentono onnipotenti, per i quali non devono esserci ostacoli alla realizzazione subitanea dei propri desideri.

Che rilevanza può avere nelle dinamiche che mettono in atto, il rapporto che hanno avuto, o hanno, con la madre?
Come già detto, il rapporto materno è di estrema importanza, perché permette al bambino di diventare adulto e quindi passare dalla dimensione narcisistica, caratteristica del bambino, a quella relazionale, tipica dell'adulto che è caratterizzata dalla possibilità di entrare in relazione e quindi vivere l'altra, come persona umana e non come cosa, come avviene, invece, nelle situazioni di cui stiamo parlando.

In che modo occorrerebbe fare prevenzione in famiglia in ambito educativo, sensibilizzando i genitori ad un sano legame col proprio figlio, affinché diventi un adulto equilibrato?
La cosa più importante è quella di aiutare i nuovi e giovani genitori a fare al meglio il proprio lavoro di genitori, attraverso un percorso leggero di crescita personale che li accompagni da prima del matrimonio fino alla raggiunta genitorialità matura.

Gli uomini che uccidono le proprie compagne hanno caratteristiche simili tra di loro, o vi sono differenze?
Ogni storia è una storia a sé, ma è anche vero che quello che accomuna questi uomini cattivi è prima di tutto la dimensione narcisistica, la dimensione onnipotente e la dimensione di dipendenza da cosa e persone, compresa la dipendenza da quella che diventerà poi la vittima.

L'omicidio di Giulia Tramontano può essere considerato un duplice omicidio. Uccidere non solo la compagna ma anche il proprio figlio è ancor più disumano. Come si spiega questo?
Una delle caratteristiche della dimensione narcisistica è la rabbia narcisistica che si può manifestare unitamente al senso di onnipotenza, quando la persona che la sperimenta, sente che l'altra limita la sua gratificazione e quindi l'altra o altri devono essere eliminati, se serve, anche fisicamente. La rabbia narcisistica fa diventare il narcisista un omicida senza limiti e senza confini.


 

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Cultura sarda: Narat beni su diciu

 

La letteratura proverbiale fa parte del patrimonio culturale di un popolo, ne riflette le usanze e le regole, è un patrimonio di conoscenze acquisite con l’esperienza di generazioni.

di Bruna Pisci

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