Lunedì, 24 Marzo 2025

La mattina del 22 gennaio l’Arcivescovo ha visitato la colonia penale di Isili...

di Giandamiano Melis

Al suo arrivo è stato festosamente accolto dal direttore dott. Marco Porcu, dalla dirigente dei servizi educativi dott.ssa Valeria Putzolu e dai tre volontari che con i reclusi sono in frequente contatto. Per ogni detenuto parole di conforto e di amicizia, interesse per il lavoro che svolgono nella colonia penale e per le prospettive che avranno a pena scontata. Attualmente vivono nella struttura di Isili circa cento reclusi di 18 nazionalità diverse; quasi tutti parlanti italiano. Mons. Roberto ha comunicato anche con chi italiano non parla e lo comprende poco. La lunga visita nelle camere non ha impedito la visita alle strutture lavorative del personale e degli ospiti temporanei. Dispensa con vendita di carni, formaggi e verdure prodotti all’interno del carcere dai reclusi, coadiuvati da specifici maestri d’arte col compito di insegnare il mestiere che potrebbero svolgere anche fuori, a pena terminata. Un momento particolare è stata la visita alla sezione denominata Fontana nella quale vivono detenuti che hanno già scontato la pena, ma ritenuti socialmente inadatti a riprendere la vita normale; qui vengono ulteriormente seguiti da psicologi, sociologi, educatori e talvolta sono inviati a soggiornare per alcuni mesi in apposite comunità di recupero. 

isili arcivescovo roberto carboni visita colonia penale 2 900

All’interno vengono scolarizzati, per chi lo desidera, da insegnanti ministeriali dalle elementari alle medie. C’è stato anche qualche studente universitario che in regime di reclusione ha sostenuto esami. Mons. Carboni si è interessato a tutti, ha visitato gli uffici, il piccolo cimitero ristrutturato pochi anni fa e benedetto dal suo predecessore mons. Sanna. Infine si è trattenuto, col suo accompagnatore, a pranzo col personale libero dal servizio ed i volontari non diversamente impegnati. Durante il pranzo è emersa ancora la sua bontà paterna e pastorale. È stato per tutti un contatto più diretto e ravvicinato, ha avuto parole di incoraggiamento per il lavoro che svolgono, che deve essere eseguito anche con partecipazione interiore. 

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