a cura di Mauro Dessì
Sindaco Castangia, aldilà di chi possa essere eletto, che cosa chiede all’istituzione Regione per il dopo 24 febbraio?
Sicuramente maggiori poteri ai Comuni. Oggi il sindaco è l’unico riferimento quotidiano politico per il cittadino, che si rivolge a lui o a chi per lui per ogni questione, anche quelle che non sono di competenza del Comune. Viviamo quasi in trincea, a contatto diretto col cittadino e a lui, ogni giorno, dobbiamo dare risposte. I Comuni hanno bisogno di maggiori poteri per dare queste risposte. E la Regione ha un ruolo fondamentale in questo. Dovrebbe avvicinarsi ai sindaci per favvicinarsi alla gente.
Quali sono le azioni concrete per garantire più forza agli amministratori locali?
La semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche. Il riordino degli Enti Locali: non è bastato riorganizzare le Provincie. Anzi, per certi versi, con questo tipo di strutturazione provinciale, le distanze si sono decisamente allungate. E poi il sostegno alle Unioni dei Comuni. Queste sono una buona strategia per la vita del territorio ma occorre che la Regione dia forza a queste sinergie con normative specifiche che autorizzino l’implementazione del personale per la gestione dei servizi associati.
Invece, dando uno sguardo al territorio, quali sono le urgenze su cui concentrarsi?
Il Lavoro. I giovani, ma non solo loro, continuano a partire e a riversarsi sulle zone costiere, creando un effetto ciambella, con lo svuotamento delle zone interne. Servirebbe un’opera di investimenti per valorizzare le zone interne e utilizzarne le grandi ricchezze per farne opportunità di sviluppo e di lavoro.