Venerdì, 08 Dicembre 2023

Anche quest’anno si è svolto il progetto Agitamus che ha coinvolto scuole medie ed elementari della Sardegna...

di Alessandro Pilloni

Questo progetto ha come obbiettivo fondamentale promuovere l’inclusione sociale: l’idea che sottende il progetto è che siamo tutti diversi ma uguali nei diritti fondamentali, il nome stesso del progetto prende la sua radice dalle virgole che rappresentano il simbolo del movimento paralimpico, dal latino agito “io mi muovo”. Se vuoi cambiare il mondo devi muoverti, in questo caso attraverso lo sport ma con un respiro molto più ampio. Venerdì 6 dicembre si è tenuta l’assemblea finale, all’Istituto Comprensivo n°4, per quanto concerne il distretto scolastico di Oristano, del progetto, dove sono intervenuti il responsabile del Cip, la dott.sa Roberta Manca, gli assessori all’istruzione e alle politiche sociali del Comune, gli insegnanti, ragazzi e genitori e gli atleti paralimpici che hanno partecipato al progetto. Si è parlato del percorso fatto, del comprendere cosa significhi diversità e come sviluppare l’empatia, per comprendere l’altro e poter entrare in relazione con lui. Gli attori fondamentali sono stati come sempre gli atleti paralimpici che hanno raccontato le loro personalissime storie sportive e di vita, condividendo con i ragazzi delle scuole giochi e riflessioni profonde. Molto interessante è stata la proposta dei ragazzi per quanto concerne il tema dell’accessibilità. I ragazzi hanno presentato un’idea di una Oristano più accessibile attraverso un simbolo, un cartello e uno slogan ben preciso. Il cartello rappresenta una farfalla che, libera e leggera può passare sopra tutto, qualsiasi barriera mentale e fisica. Gli studenti hanno vagliato ogni luogo per la sua accessibilità, non solo i parcheggi o i bagni ma tutti i posti di cui una persona con disabilità può fruire. Una cosa innovativa è stata creare un sito e una mappa dei posti accessibili che ognuno può liberamente consultare attraverso uno smartphone, scansionando un codice. Agitamus non è solo un progetto di inclusione ma anche un progetto di cittadinanza attiva, dove i ragazzi diventano motore del cambiamento e del rinnovamento del luogo in cui vivono.

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