Chi passas in su camminu, non lessasta de intrai in Santu Srabadoi. Cabras du as agattai ca teni su coru innoi.
La Fede dei cabraresi nei confronti del Santissimo Salvatore non conosce limiti o impedimenti e la solennità della festa di quest’anno conferma che i veri sentimenti non cedono alle crisi di varia natura che affliggono l’umanità.
L'Arcivescovo di Oristano, mons. Roberto Carboni, lo ha sottolineato, con paterno amore, come guida spirituale della nostra Arcidiocesi, nel corso della sua omelia nella mattinata di sabato 3 settembre; queste le sue parole che hanno colpito al cuore dei presenti facendo scendere a più di uno qualche lacrima di commozione: Cari fratelli e sorelle oggi la Vostra presenza numerosissima, anche di chi non è più tra noi fisicamente, testimonia che la devozione che portate al Santissimo Salvatore non teme le difficoltà oggettive che ogni giorno dobbiamo affrontare; voi pregate costantemente quando con vera devozione accompagnate il simulacro nella corsa tra polvere, sudore e fatica dimostrando al Signore la profonda fiducia che riponete in lui.
I riti religiosi, coordinati da mons Giuseppe Sanna, parroco della Pieve di Santa Maria, con la collaborazione di alcuni suoi confratelli e con il concorso delle confraternite del Santissimo Rosario, del Sacro Cuore di Gesù e dello Spirito Santo, dellaAssociazione de is Curridoris, dell’Associazione delle donne e del Comitato, sono stati seguiti e partecipati da tutti i fedeli senza distinzione alcuna; con particolare evidenza si sottolinea la composta partecipazione alla processione che culmina con la corsa degli scalzi che supera ogni naturale fatica umana grazie alla fede profonda che tutto fa superare. Al termine di ogni Messa vengono cantati Is Coggius che affondano le loro radici nella notte dei tempi.
Quest’anno è stata benedetta da mons. Carboni una nuova bandiera: forte l'emozione dei presenti. La festa ha avuto inizio il 25 Agosto con la celebrazione della novena nel santuario campestre: la via crucis in lingua sarda, accompagnata con particolare attenzione dai bambini della comunità. Il 26 Agosto il suggestivo rito, che vede protagoniste assolute le donne del paese in abiti tradizionali, della processione che accompagna al villaggio campestre il simulacro di Santu Srabadoreddu: quest’anno sono state più di trecento ricomprendendo alcune neonate che assicurano con la loro presenza un futuro di fede religiosa alla stessa manifestazione. Giovedì 1 settembre si è celebrata la processione dal villaggio di San Salvatore a sa Cruxi e Zanda. L’apoteosi, dopo spasmodica attesa, è stata la mattina di sabato 3 settembre con la celebrazione della Santa Messa delle 6,30 presieduta dall’Arcivescovo nella Pieve di Santa Maria di bianco dipinta dai tradizionali abiti de Is Curridoris che con la loro presenza fedele e composta hanno reso ancora una volta il rito di grande solennità; a seguire la corsa degli scalzi composta da 14 Mudas (gruppi) che si alternano nel trasportare il santo; quest’anno la partecipazione è stata di circa 900 persone; il via con la frase di un anziano curridori in nomin’e Deus. La mattina del 4 settembre si è svolta la solenne processione tra le strade polverose del villaggio con la partecipazione dei tanti cabraresi e non solo che abitano lo stesso luogo, in occasione della festa, come da tanti secoli hanno fatto i loro avi; al termine della stessa quest’anno è stata celebrata la solenne messa con panegirico di don Michel Luisi. Il ritorno del Santo in paese è avvenuto ancora una volta nel tardo pomeriggio accompagnato da is Curridoris e atteso per l’ennesima volta da una folla di fedeli all’ingresso del paese che riservano al Santissimo Salvatore i doverosi omaggi certi che lo stesso sarà loro protettore.
I festeggiamenti civili svoltisi nel villaggio di san Salvatore e nella piazza antistante la laguna di Cabras seguiti da migliaia di persone, ancora una volta certificano che la festa cabrarese non conosce crisi o limiti e rappresenta uno dei maggiori appuntamenti religiosi e civili dell’intera provincia e Arcidiocesi Arborense.
A tal fine è doveroso ricordare che anche le Autorità civili e militari non hanno voluto mancare all’appuntamento annuale con San Salvatore e infatti erano presenti oltre al Sig. Sindaco Andrea Abis, presente in abito tradizionale, anche il Sig. Prefetto Fabrizio Stelo, il Sig.Questore Giuseppe Giardina, il Sig. Comandante Provinciale dei Carabinieri Erasmo Fontana e il Sig. Comandante provinciale della Guardia di Finanza Giancarlo Sulsenti.
Si è rinnovato anche quest’anno il rito tradizionale dei garofani rossi (quest’anno sono stati 20 mila i fiori messi a disposizione) in onore del Santo che vengono offerti alle donne della comunità da parte degli uomini ma suggestiva è stata anche l’offerta che Is Curridoris hanno fatto ai propri cari defunti rendendoli partecipi ancora una volta alla festa con l'abbellimento del cimitero del paese reso, ancora una volta, un autentico giardino fiorito.
L’appuntamento con San Salvatore è per il prossimo anno con la certezza che la devozione di Cabras vista l’ottima riuscita della manifestazione del 2022 sarà ancora una volta grande: Attrus Annus, l'augurio che è rieccheggiato al termine dell'edizione di quest'anno.
Servizio a cura di Carlo Melas, foto di Gian Matteo Mureddu