Quella dei cinquant’anni può essere considerata una bellezza che viene da dentro, una bellezza che si basa sulla saggezza, l'esperienza, l'autenticità e la fiducia in sé stessi. Ma è anche l'età in cui si possono fare scelte importanti, magari rispolverando un vecchio sogno, chiuso nel cassetto.
* a cura di Franca Mulas
Questo è quanto è accaduto ad Antonella Giuliano, l'autrice della ricetta di questo mese: le copulette, che lei ama realizzare anche sotto Natale con un decoro dorato. Antonella i cinquant’anni li ha compiuti il 17 settembre di quest'anno. È una donna dinamica e piena di vita, che non si è mai arresa ai ruoli tradizionali di moglie e madre, ma ha continuato a coltivare le sue passioni e a cercare, sempre, nuove esperienze. Il fatto che si sia iscritta, a questa età, al corso di laurea triennale in Scienze della Mediazione Linguistica, Polo Territoriale Unikoinè della SSML, San Domenico di Roma, coronando un suo grande desiderio, dimostra che è una persona determinata e che non si lascia fermare dagli ostacoli. Studiare le lingue a cinquant’anni richiede una grande motivazione e curiosità e Antonella è una persona che ama imparare e scoprire nuove culture anche attraverso le lingue. La sua famiglia non può non essere orgogliosa di lei. Chissà, magari, un giorno, potrà utilizzare le sue conoscenze linguistiche per accompagnare i suoi figli o nipoti in viaggio all'estero o per lavoro. La sua passione per la gastronomia e per l'arte dolciaria, suggerisce che è una persona creativa, che ama condividere le sue passioni con gli altri, creando momenti speciali per la famiglia e gli amici. Magari, in futuro, grazie alla conoscenza delle lingue, potrà nascere un libro di ricette! Secondo noi, potrebbe esserne capace, perché Antonella sa stupirsi e stupire.
L'abbiamo incontrata, ecco l'intervista.
Antonella, puoi presentarti brevemente?
Sono una moglie e madre di due adolescenti, un ragazzo e una ragazza. Insegno da 25 anni matematica nella scuola elementare. Credo nei valori della famiglia, sono curiosa, mi piace apprendere e conoscere cose nuove. Tra le mie passioni, ci sono quelle per lo studio: infatti quest'anno mi sono iscritta all'università. E poi, c’è l'arte dolciaria sarda che ho appreso in famiglia.
Cosa ti ha spinto a iscriverti al corso triennale di laurea in Scienze della Mediazione Linguistica a 50 anni?
Poter conseguire la laurea è sempre stato il mio sogno. Nella mia vita mi sono ripromessa di raggiungere sempre nuovi obiettivi. Ero a conoscenza del corso di laurea, già dall'anno scorso. Quest'anno mi è capitata sotto mano la brochure che pubblicizzava il corso. Il mio sguardo è caduto su uno dei due indirizzi, quello che riguarda il marketing per lo sviluppo del management agroalimentare e mi sono detta: è il corso universitario che fa per me.
Siamo curiosi di sapere il perché di questa scelta?
Insieme a mio fratello, mi occupo di un oliveto e produciamo l'olio. In Sardegna, l'olivicoltura è una parte integrante dell'agricoltura legata alle tradizioni e alla cultura locale e rappresenta un importante patrimonio storico culturale. Può essere, inoltre, una pratica agricola sostenibile, se condotta con metodi di produzione rispettosi dell'ambiente e delle risorse naturali. Sto facendo il corso per assaggiatore di olio, che concluderò a giugno del 2026.
Coltivi anche la passione per l'arte dolciaria della Sardegna, che è evidente nella ricetta delle copulette. Cosa ti ha spinto a sviluppare questa passione e cosa ti piace di più nel condividere le tue creazioni con gli altri?
La curiosità e la voglia di conoscere e sperimentare hanno fatto da volano. Mi documento anche attraverso figure sarde, esperte nel campo della tradizione dolciaria. Inoltre, io stessa, da tempo cerco sempre nuove ricette della tradizione dolciaria sarda, che poi realizzo. Abbiamo un patrimonio immenso. Ogni zona della Sardegna è un vero e proprio scrigno di ricette. Le trascrivo tutte a mano con la matita, in un quaderno, dove annoto, disegno, cancello, se è il caso riscrivo. Fare ciò mi rilassa e diverte. Mi piace realizzare i dolci sardi, perché so di rendere contenta la mia famiglia e le persone a cui li regalo.
Come riesci a bilanciare la tua vita familiare con il lavoro, le tue passioni e, adesso, lo studio?
Bella domanda! Sicuramente ciò è possibile per il fatto che la mia famiglia dà valore alle mie passioni e approva le mie scelte. Questo è un aspetto che mi sprona. Ogni impegno significa anche fatica, ma ritengo che ne valga la pena. La stanchezza che posso provare, magari a fine serata, ha un suo valore, perché è il frutto di cose che ho fatto con impegno, volontà e piacere. Le scelte comportano anche sacrificio, ma se crediamo in noi e nel loro valore, tutto ha un senso, anche la stanchezza. Spero di poter trasmettere questa consapevolezza anche ai miei figli e ai miei alunni.

Ricetta
Le copulette
di Antonella Giuliano
Pasta violata
500 gr. di granito (farina di grano tenero), 60 gr. di strutto, 200 ml di acqua, un cucchiaino di sale.
Ripieno
600 gr. di mandorle macinate, 600 gr. di zucchero, 5 albumi medi, 3 cucchiai di miele, la scorza di quattro limoni, un pizzico di sale.
Ghiaccia reale
150 gr. di zucchero a velo setacciato due volte, il succo di un limone, l'albume di un uovo.
Procedimento
Stendere la sfoglia con la macchinetta per la pasta, fino a ottenere uno spessore sottile. Con un tagliapasta ricavare le forme e disporre al centro il ripieno realizzato in precedenza, amalgamando gli ingredienti che lo caratterizzano. Per il ripieno, montare bene gli albumi con lo zucchero, aggiungere il miele (facoltativo), il limone grattugiato e la farina di mandorle, cercando di non smontare gli albumi. Formare le palline e procedere con il rivestimento chiudendo con delicatezza ogni forma, sovrapponendone un'altra. Stendere ogni singolo dolce in una teglia ricoperta di carta forno e cuocere nel forno già caldo a 120 gradi per 12 minuti. Prima di informare i dolcetti, si consiglia di provare il forno, cuocendo solo due o tre dolcetti. Lasciare raffreddare i dolci una volta sfornati, poi, decorare a piacere la glassa sulla superficie di ogni copuletta con il colorante alimentare metallizzato. Si può usare la sac a poche con beccuccio n. 1 o con un conetto realizzato con la carta da forno.

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