Mercoledì, 24 Dicembre 2025

 

Il pane è così intimamente connesso alla vita dell’uomo. Simbolo celebrativo in moltissime culture e popoli, rappresenta vita, prosperità, condivisione e lavoro, perché nasce dal grano, frutto della terra e dell’impegno dell’uomo che plasma e trasforma la grezza materia, in un prodotto che racchiude millenni di storia. 

di Bruna Pisci

Sinonimo di cibo, utilizzato come merce di scambio, ha rafforzato nei secoli il legame culturale e religioso tra le generazioni. L'usanza di non buttare mai il pane, retaggio di un valore sacrale attribuito all'alimento, è un esempio di questa correlazione. Le origini della panificazione sono antichissime: era già presente in epoca nuragica con antiche forme.

Le prove includono resti di cereali carbonizzati, strumenti agricoli, vasi, tegami e pintadere (strumenti per decorare il pane). Con tutta probabilità era un alimento non lievitato, prodotto con farina, acqua e un po' di sale e cotto su braci in tegami di terracotta. La decorazione con timbri rituali, sottolinea il legame profondo esistente tra l'uomo e il sacro. L'eredità di questo aspetto culturale si ritrova nella tradizione dei pani sardi, le cui tecniche di lavorazione e l'uso dei segni decorativi rimandano a queste usanze antiche. Anche se la produzione moderna differisce per l'uso del lievito e le tecniche di cottura, l'importanza del pane come alimento simbolo nelle comunità è rimasta intatta.

La Sardegna vive oggi una riscoperta dei suoi pani antichi, grazie a un impegno collettivo che include la valorizzazione di grani autoctoni, la conservazione e la reinvenzione delle tecniche di panificazione tradizionali di pani rituali quali su Coccoi cun s'ou e altri iconici. La riscoperta, che non è un semplice ritorno al passato, ma una sintesi intelligente di tecniche storiche, contribuisce a salvare dall'oblio preparazioni a rischio e a valorizzare l'artigianato locale che ripropone il ciclo lavorativo del grano e i mestieri rurali.

La sensibilizzazione alla tradizione e al consumo avviene attraverso eventi e manifestazioni, seminari e laboratori didattici, esposizioni e degustazioni per esplorare il pane sotto i vari aspetti della sua tradizione, mettendo in evidenza le caratteristiche uniche, la qualità e la genuinità del pane fatto in casa, la fragranza e il gusto del buon pane tipico sardo. I Musei del Pane presenti nei territori, offrono un viaggio nella storia millenaria del pane, dalla sua produzione in antichità fino alle tecniche moderne, esplorando l'arte bianca e i suoi segreti. Agiscono come centri di aggregazione sociale, preservano il patrimonio immateriale legato a questo alimento simbolo, conservano e tramandano le antiche usanze legate alla lavorazione del pane, alla cultura contadina e all'uso degli stazzi, attraverso l'esposizione di strumenti, immagini e testimonianze.

Questi spazi didattici ed esperienziali, che fungono da centri di studio per l'antropologia del pane, evidenziano la relazione tra pane e cultura, territorio e tradizioni popolari, mettono in risalto i prodotti tipici locali e sono ideati per preservare e trasmettere le antiche usanze legate alla elaborazione di questo prodotto.

Le sagre, poi, sono l'evento simbolo di un territorio e della sua anima rurale e, proprio in questo contesto, il pane rappresenta molto di più che un alimento: è un rituale antico che profuma di fatica, di stagioni trascorse nei campi, di mani sapienti e di vita semplice.


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