Mercoledì, 15 Maggio 2024

La firma del protocollo d'intesa tra la Regione Sardegna e la Conferenza Episcopale Sarda sul turismo religioso ci ha dato l’occasione per intervistare don Ignazio Serra, incaricato regionale e direttore diocesano dell’Ufficio per la Pastorale del Turismo.

Come si sta muovendo l'Ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo. Quali i progetti in campo?
Nella diocesi arborense nel 2014 si è dato via a Lodi alle Torri, 9 cammini che scandiscono i lunedì di luglio e agosto e rivolti ai turisti e locali che soggiornano nel Sinis. Si parte dal faro di San Giovanni per giungere a Torre del Pozzo, passando per le marine di Cabras, San Vero Milis, Riola e Cuglieri. Quasi 50 km scanditi da tappe che vanno da 6 a 12 km per volta. La risposta è più che positiva.

turismo 2E più recentemente l'istituzione della Via Martyrum?
Il 23 marzo 2019 l'arcivescovo Ignazio Sanna inaugurò la Via Martyrum arborense. Un itinerario spirituale, culturale e ambientale, che si snoda e unisce le quattro parrocchie martiriali arborensi di Norbello, Ghilarza, Fordongianus e Santa Giusta alla chiesa madre, la cattedrale arborense in Oristano, che dal 1615 custodisce ossa et caput del martire Archelao.

E poi la Via Sanctorum?
I parroci e i sindaci erano già stati informati e coinvolti, tramite lettera ufficiale dell'arcivescovo Roberto Carboni, poi il Covid, nel 2020, ha bloccato il tutto. Sei le comunità coinvolte: Oristano, San Vero Milis, Simaxis, Genoni, Laconi e Gesturi. Quando e se Dio vorrà, si porterà a compimento.

turismo 4Qual è l'intento delle due Vie?
Mostrare come la nostra diocesi, ma in verità tutta la nostra Sardegna, è irrigata dal sangue dei martiri e profumata dalla santità di uomini e donne, dai primi secoli ai nostri giorni. L'intento è di rendere visibile l'agiografia (ovvero la vita dei santi) spalmata nella geografia della Sardegna. Siamo sardi e siamo santi. Mettere in rete questa santità, renderla via e cammino in ogni diocesi aiuterebbe ad acquisire una maggiore consapevolezza della nostra vocazione battesimale per scoprire la nostra comune vocazione alla santità.

L'Ufficio si sta muovendo ancora per promuovere altri cammini?
Due per ora. Tre le diocesi coinvolte (Ales, Alghero e la nostra). Il primo è quasi completamente testato e vedrà la luce prima dell'estate 2022. Denominato #AroundTheLakeOmodeo, ovvero Attorno al lago Omodeo, tocca gli 11 comuni del lago (Aidomaggiore, Ardauli, Bidonì, Busachi, Ghilarza, Nughedu Santa Vittoria, Sedilo, Soddì, Sorradile, Tadasuni, Ula Tirso), più altri tre (Zuri, Boroneddu e Neoneli). Il secondo è in programma per il 2024/2025. Sulla falsariga del precedente, si chiamerà #AroundTheGiara e riguarderà gli 11 paesi del Parco: Tuili, Setzu, Genuri, Sini, Gonnosnò, Albagiara, Assolo, Nureci, Genoni, Nuragus e Gesturi. Vedere tante comunità unite dai cammini sarà un modo concreto per generare comunione e vivere la sinodalità.

Perché l'Omodeo?
Da qualche parte bisogna pur iniziare. Finché non cammini con occhi nuovi negli 11 borghi del lago per scorgere scorci senza tempo e non calchi le centinaia di sentieri che li connettono l'uno all'altro, non si può rispondere alla sua domanda. E ancora, finché non visiti i siti archeologici, le chiese campestri e non si solca la soglia delle 11 parrocchiali e non ci si meraviglia sino a piangere di gioia nel vedere tanta bellezza ancora nascosta, non si riesce a capire come quest'angolo di paradiso sia ancora poco apprezzato in termini di turismo e di turismo religioso. Ci vogliono occhi nuovi per capire la ricchezza naturalistica e identitaria di questo angolo di Sardegna che si chiama Barigadu.

E nello specifico, qual è l'interesse che la pastorale del turismo intravede in Around the lake?
L'interesse è duplice. Da una parte, seguendo il filone delle chiese dei borghi e campestri, alcune risalenti al XII-XIII secolo, s'intende proporre ai pellegrini per ciascuno dei paesi uno o più cammini, percorrendo, dove sarà possibile, gli antichi sentieri dei novenanti, che raggiungono a piedi, tra i canti dei gosos e le preghiere, le rispettive chiese campestri dedicate ai santi, agli arcangeli e alla Beata Vergine. Diverse di queste chiese campestri sono circondate da muristenes dove le famiglie stazionano durante i nove giorni della festa. Con i pellegrini di oggi, lungo il cammino, sono previste diverse soste per la lode che si fa preghiera, per chiedere la grazia di riuscire ad ammirare la bellezza del creato, per ascoltare il canto della natura, per assaporare i racconti, i sapori e i saperi legati ai luoghi dove si cammina e calarsi in quei luoghi con la sapienza di chi li ha resi tali nei millenni. La seconda motivazione è un invito a riflettere, come ci ricorda papa Francesco nella Laudato Si', che la cura per la natura è parte di uno stile di vita che spinge tutti a lavorare, uniti, per custodire la Casa comune dataci in prestito per le generazioni future. Siamo chiamati, pertanto, ad acquisire la consapevolezza del rispetto mediante nuovi stili di vita.don ignazio serra 2

I cammini sono alla portata di tutti e per tutte le stagioni?
Diciamo che ci saranno cammini facili, altri moderati e altri ancora difficili. Sì va dai 4 ai 10 e 15 km. Si passa dai 600 metri ai 120 metri. Vi sono sentieri con sassi e rovi lungo il percorso e altri più tranquilli. Ognuno deve scegliere quel che può fare. Non serve strafare. Sono cammini per le 4 stagioni. D'estate, comunque, il consiglio è quello di alzarsi prestissimo e finire entro le 9 del mattino. La maggior parte dei cammini sono ad anello.

Avete previsto percorsi per i pellegrini stile Santiago?
Sì. Abbiamo previsto percorsi sui 20\25 km sommando uno o due dei cammini e qualcuno supera di poco i 30 km.

turismo 5Chi è il pellegrino secondo lei?
È una donna o un uomo in cammino. Non fugge ma è alla ricerca. Anzitutto di sé stesso e si ritrova nell'incontro con gli altri e nell'ascolto del creato e quindi del Creatore, per chi crede. Le sue parole diventando preghiera, canto di lode. Ogni passo, salita, discesa, fatica, sconforto, gaudio e meraviglia sono metafora della vita. E la sua vita diventa, alla fine, dono per gli altri, a prescindere dal suo credo.

Ci aggiorniamo perché ci presenti i nove cammini?
Promesso. L'invito che rivolgo a tutti i lettori de L'Arborense è di leggere e, per chi può, venire con noi a camminare, ammirare e lodare. Vi aspettiamo.

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