La nostra vita è ormai scandita dalla tecnologia in quanto in qualsiasi settore essa regola i nostri ritmi. In campo sanitario la sua applicazione è sempre più stretta perché consente di valutare in modo rapido e preciso la terapia, soprattutto per le malattie croniche come diabete, ipertensione, asma, obesità.
Il medico risponde... a cura di dott. Alessandro Cabiddu
Con quali meccanismi la tecnologia può essere utile nelle patologie croniche?
Da qualche anno si parla delle terapie digitali (Digital Therapeutics) come di uno strumento in grado di fornire una terapia sfruttando la capacità della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Possono essere considerate vere e proprie terapie come quelle tradizionali farmacologiche e sono validate da enti preposti che si occupano di medicinali, come AIFA ed EMA, ma anche da specialisti che spingono sempre più verso questa soluzione in quanto determinano una maggiore facilità nell’interpretare i dati clinici del paziente ed effettuare, con maggior precisione, modifiche sulla terapia stessa. Oltre all’aspetto strettamente terapeutico, questa tecnologia ha anche un ruolo educazionale, in quanto tende a modificare lo stile di vita e il comportamento dei pazienti, portando benefici nella gestione della malattia cronica in tutti i suoi aspetti.
In che modo si applica la tecnologia alla terapia del diabete?
Il diabete è stato tra le prime malattie coinvolte nella terapia digitale sia per le sue caratteristiche, in quanto la glicemia andrebbe monitorata costantemente ed altrettanto costantemente andrebbe rilasciata la terapia in relazione ai valori della glicemia stessa, sia perché essa è una delle malattie croniche più diffuse al mondo (oltre 500 milioni di persone), soprattutto in certe aree come la Sardegna (oltre 50 mila persone). I ricercatori hanno sviluppato diverse soluzioni terapeutiche digitali utilizzando proprio la tecnologia. Anche in questo caso abbiamo strumenti in grado di agire sul comportamento e sullo stile di vita del paziente personalizzando l’alimentazione e l’esercizio fisico, aspetto utile sia per il diabetico sia per le persone a rischio, obese e con familiarità per il diabete. Altri programmi sono invece più strettamente terapeutici, controllano la glicemia in tempo reale senza che vi sia la necessità per il paziente di pungersi il dito costantemente. Questi sistemi, utili soprattutto in chi utilizza l’insulina e nel diabete mellito di tipo 1, consentono di intervenire tempestivamente nella somministrazione della terapia e di evitare così i picchi glicemici, oltre che avere a disposizione uno storico sui valori nel tempo della glicemia.
Quali tipologie di terapie digitali abbiamo a disposizione per i diabetici?
Per questi pazienti attualmente ne abbiamo a disposizione due: dispositivi impiantabili e smartwatch. I dispositivi impiantabili si fissano al braccio con un adesivo e sono dotati di un sensore per la glicemia (collegato a una cannula rilevatrice) che consente il monitoraggio della stessa. In base al tipo di dispositivo impiantato questo monitoraggio può essere continuo, in tempo reale con centinaia di misurazioni giornaliere, oppure intermittente, periodica. Il sensore può anche essere associato direttamente all’infusore dell'insulina in modo che, avvenuta la rilevazione, si possa avere anche l’infusione delle unità necessarie in relazione alla glicemia rilevata. Per quanto riguarda lo smartwatch esso è in grado di rilevare la glicemia grazie a un sensore posto tra il dispositivo e la cute. È importante perché, grazie al rilevamento continuo della glicemia, consente di avere uno storico su cui poi il medico valuterà la correttezza o meno della terapia. Notifica e avvisa in tempo reale anche la presenza di eventuali anomalie nella glicemia rilevata.
Quali sono i vantaggi nell’utilizzo di questi dispositivi?
Essi sono strumenti che danno un grosso aiuto nella gestione delle malattie croniche che necessitano di un percorso assistenziale molto lungo, come il diabete. La terapia digitale aumenta gli strumenti a disposizione del medico e oltre a poter integrare la terapia farmacologica migliorando la sua azione, aiuta a monitorare l’efficacia della terapia tradizionale e i progressi del paziente. Un altro vantaggio è rappresentato dalla possibilità di seguire il paziente valutando i dati che scaturiscono dai rilevamenti glicemici, consentendo di intervenire sulla terapia anche a distanza basandosi su dati certi senza costringere il paziente a spostarsi per una visita in presenza se non quando realmente necessario. Quest’ultimo aspetto potrebbe essere alla base di una migliore aderenza alla terapia insieme a un aumento della motivazione nel paziente, data anche dall’evidenza, in tempo reale, dei buoni valori glicemici riscontrati e dalla possibilità di non dover sempre pungere il dito per la loro misurazione. Altro aspetto fondamentale è la possibilità di prevenire le complicanze a lungo termine del diabete, dovute proprio alle alterazioni glicemiche croniche non corrette tempestivamente.