Dei tre percorsi tracciati per Busachi, vi presentiamo quello che dalla chiesa di S. Domenico conduce a S. Susanna (6,7 km). Le tappe intermedie sono la parrocchiale con annesso oratorio di S. Maria Maddalena, Collegiu e S. Bernardino. Raggiunta la periferia in via S. Susanna, si percorre l'antico cammino dei novenanti. Il sentiero, dopo 2,5 km, s'immette nella Strada comunale S. Susanna e da qui, dopo altri 2,4 km, si giunge alla chiesa campestre. Buen camino.
Chi giunge a Busachi, 1200 abitanti, lungo la SS 388 del Tirso e del Mandrolisai, resta colpito dal rosso vivo della trachite, specie al tramonto, quando il sole bacia le facciate delle case.
(Tipica casa busachese in trachite rossa)
Una seconda caratteristica è data dalla suddivisione in tre rioni, denominati: Campu maiore, Busache 'e josso e Busache 'e susu.
Ed è proprio da quest'ultimo rione che ha inizio il nostro cammino. In meno di 300 metri, vi sono quattro delle cinque chiese del paese. Due appartenute a ordini religiosi: S. Domenico (detto Cunventu, a. 1571) e N. Signora delle Grazie, annessa a Collegiu (a. 1571). Chiese che videro rispettivamente la presenza dei domenicani e dei gesuiti, dapprima, e poi nel 1584 dei minori osservanti; le altre due chiese sono: la parrocchiale di Sant'Antonio di Padova (primi del 1600) e l'annessa chiesa S. M. Maddalena (1910), adibita a oratorio della confraternita.
(Il Martirio dei 12 apostoli esposto nella chiesa di Sant'Antonio)
Nel vostro crono programma ricordate che per la visita ai quattro siti più quello di S. Bernardino (1660) avrete bisogno di non meno di un’ora. Perché? Semplice: oltre all'architettura delle chiese, Collegiu e S. Domenico sono musei imprescindibili per cogliere l'anima di Busachi e dei suoi abitanti.
(Chiostro de su Collegiu)
Lasciata S. Bernardino, c'immettiamo nella via S. Susanna. Raggiunta la periferia del paese, scorgiamo la pietra sulla quale veniva poggiata la statua di S. Susanna prima di lasciare il paese.
Pochi metri più avanti, ha inizio la discesa lungo l'antico sentiero, in parte sterrato. Mentre attraversiamo Sa Terra 'e Lisone, volgiamo lo sguardo sulla destra e intravediamo l'Omodeo per poi scomparire quando giungiamo in zona di Pirasile. L'abbeveratoio, lungo la strada comunale Umbolos, ci avvisa che stiamo giungendo alla Strada comunale S. Susanna.
Dopo 2 km siamo dinanzi a Sa Perda 'e S. Susanna. Una sorta di cippo dove la processione sosta e adagia il simulacro. Ci si risistema, e si è pronti a entrare nell'antico villaggio. Superiamo l'arco spagnolesco, ed eccoci dinanzi alla chiesa, circondata da un centinaio di muristenes. Saliamo i gradini ed entriamo. Qui tutto ci parla di S. Susanna e del martirio. Dinanzi ai nostri occhi, la sua vita, passione e morte scorrono a colori, come se stessimo vedendo un film proiettato lungo le pareti del presbiterio con tanto di titoli di coda: nome del pittore, attori e di chi ha commissionato l'opera.
(Affreschi del ciclo di Santa Susanna)
Per l'unicità, bellezza e antichità degli affreschi del ciclo di S. Susanna, si può definire come la Cappella Sistina delle chiese campestri del Lago Omodeo.
Il cammino in cifre
Lunghezza: Km 6,57
Dislivello salita: m 400 – Discesa: m 220
Difficoltà: Facile; Tipologia: Lineare; Tempo: 2,5 ore
Sito Web: online dal 24 aprile
App: Komoot | cerca: donignazio.
Gps: www.komoot.it/tour/646373463. Scarica il tracciato
Parrocchia: Sant'Antonio da Padova; don Giovanni Marras (parroco) 0783.62038;
Comune: Giovanni Orrù (Sindaco) 0783.62010;
Collegiu; Museo del Costume tradizionale e del lino; San Domenico; Museo del Figari e del Pellis; tutti visitabili da maggio
Il villaggio di Santa Susanna
Sorge a circa 5 km a sud di Busachi nella vallata di Moddamene. È attorniato dai muristenes, che ne fanno uno dei villaggi campestri di epoca medievale meglio conservato della zona. Vi si accede da un ampio portale spagnolesco sormontato da una croce. La chiesa, documentata dal 1341, fu consacrata nel 1349. Diversi gli elementi caratteristici: il campanile a vela, il portoncino d'ingresso a sesto acuto e, sopra di esso, le maioliche incastonate (XIV sec.), di fattura molto buona, non riconducibile ai lavori di artigiani locali. Sarebbero la testimonianza degli scambi arabo-ispanici o arabo-siculi che facevano della Sardegna il centro dei traffici nel mediterraneo. La chiesa è ad aula unica, con archi lapidei a tutto sesto a sostenere la copertura lignea. Il presbiterio è interamente affrescato con preziosi dipinti settecenteschi, datati 1755, raffiguranti scene della vita della Santa e immagini dei Padri della Chiesa. Il sito è meta di processione dopo Pasqua e nel mese di agosto, con trasporto del simulacro, la novena e le messe con panegirico e festeggiamenti che richiamano numerosi fedeli. Fonte: sito Comune e Beweb
Da Vedere...
(Museo dei Figari, Chiesa di San Domenico)